Chi Siamo

L'Associazione di Volontariato Janusz Korczak ODV
 (precedentemente denominata "Associazione di Volontariato del Piemonte "Janusz Korczak"- e fino al mese di giugno 2006 "Associazione Italiana Janusz Korczak, Sezione del Piemonte") 
è stata costituita a Vercelli nella primavera del 1987.

La sua costituzione ha coinciso con l'intitolazione a Janusz Korczak della scuola statale dell'infanzia di piazza Mazzini di Vercelli. Le finalità della Associazione sono indicate nell'Articolo 3 dello Statuto, al quale si rimanda per la lettura. 

I primi tempi di vita della Associazione – di riflessione sulla propria identità e sulle potenzialità e fattibilità di programmazione di attività e di capacità di aggregazione di idee e di forze diverse – furono caratterizzati dalla necessità di affrontare due problemi pregiudiziali:

               a) avviare rapporti con gli Enti Locali, con la Dirigenza scolastica e con gli Organi di informazione, superando le difficoltà e le resistenze derivanti dal fatto che il nome, la figura e le opere di Janusz Korczak erano del tutto sconosciute;
                 b) individuare le iniziative da attuare, tentando nel contempo di proporre un "modo nuovo" di porsi e di operare nel contesto sociale, sollecitando appunto rapporti di collaborazione su finalità condivise.

Negli anni successivi, necessariamente per gradi, con attività sperimentali diversificate, stimolando ed ottenendo la partecipazione di Enti ed Associazioni non solo locali, l'Associazione si è caratterizzata per i propri programmi finalizzati all'educazione infantile ed alla promozione dei relativi diritti, ritenendo irrinunciabile la priorità dell'impegno nei riguardi appunto dell'infanzia, età elettiva in cui si formano le personalità da cui deriveranno i successivi comportamenti adolescenziali e di adulti.

Non capire o non voler capire ciò o, addirittura, tradire la fiducia delle bambine e dei bambini, significa essere incapaci di ipotizzare e di programmare una futura Società veramente a misura d'uomo, come solennemente sancito nella "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

Operare dunque per il riconoscimento "nei fatti" dei diritti di ogni bambina e di ogni bambino dovrebbe essere il costante stimolo di ogni adulto, procedendo dal diritto fondamentale lasciatoci come imperativo categorico da Janusz Korczak:

                     "Ogni bambina ed ogni bambino hanno diritto ad essere cittadini riconosciuti, ascoltati e rispettati".

Articolo 3 dello Statuto dell'Associazione:

"L'Associazione di Volontariato del Piemonte Onlus Janusz Korczak, rifacendosi all'insegnamento pedagogico ed al messaggio morale, civile e scientifico di Janusz Korczak –medico, educatore, scrittore, perseguitato politico e martire, nonché ispiratore della Carta dei Diritti dell'Infanzia- persegue le seguenti finalità:

  • Promuove il riconoscimento in concreto dei diritti delle bambine e dei bambini, quali soggetti di diritto di protezione, di ascolto e di rispetto;

  • Programma ed attua iniziative finalizzate all'educazione dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare riferimento all'educazione ambientale, intesa nella più ampia accezione del termine, ed alla educazione civica;

  • Promuove rapporti di reciproca conoscenza e scambio tra istituzioni scolastiche, sia regionali che nazionali che internazionali, e collabora con Enti, Istituzioni, Organismi ed Associazioni per la programmazione e l'attuazione di progetti mirati e condivisi;

  • Programma ed attua studi e ricerche sulle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza, nonché attività di aggiornamento e di formazione professionali per il personale docente, ed iniziative di sensibilizzazione per una più corretta e concreta attenzione ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza".


Genesi dell'Associazione

Durante gli anni '80, una Scuola dell'Infanzia di Vercelli non aveva un nome proprio, e l'edificio nel quale era situata la scuola era adiacente ad una palestra ed in una piazza chiamata Mazzini. 

Durante il processo di individuazione di un nome prestigioso cui intitolare la scuola vennero considerati diversi nomi, ma uno in particolare emerse sopra tutti, quello di Janusz Korczak.

Le affinità evidenti tra la pedagogia di Korczak e quella quotidiana applicata nella scuola era piu' che evidente, e tutto ebbe senso quando l'attuale presidente dell'Associazione, Mirella Carpanese e l'allora presidente Virgilio Grimaldi contattarono la professoressa Giuliana Limiti, che nel 1983 aveva fondato l'Associazione "Amici di Janus Korczak". Nacque una bellissima collaborazione tra tutte le persone coinvolte, e il desiderio di concretizzare il sogno di divenire la prima scuola in Italia a fregiarsi del nome del grande educatore e martire polacco.   

Finalmente, il 29 Maggio 1987 si tenne la cerimonia ufficiale per l'intitolazione a Janusz Korczak della Scuola statale dell'infanzia di piazza Mazzini di Vercelli. Presenti le autorità scolastiche, civili, militari, religiose, tra queste: la professoressa Giuliana Limiti, i Consoli Generali di Israele e di Polonia. 

Alla cerimonia fu offerta l'interpretazione teatrale da parte delle allieve e degli allievi della Scuola di una favola appositamente inventata, sul tema dei diritti dell'infanzia, dal titolo:
"Il sogno di un bambino".

Dal Sito Storico dell'Associazione, riportiamo le lettere che furono inviate dalle personalità invitate che non poterono partecipare, cliccando il tasto sottostante:

Con grande riconoscenza per l'ispirazione, il sostegno e l'amicizia che la Prof.ssa Giuliana Limiti ha profuso nei confronti della nostra Associazione, pubblichiamo la sua biografia e le sue pubblicazioni:

Scritti della Prof.ssa Limiti  per l' Associazione:

Foto con la Prof.ssa Giuliana Limiti alla presentazione del suo libro "Il Presidente professore: Luigi Einaudi al Quirinale", Roma 2002


Favola: Il sogno di un bambino

In una notte stellata di primo inverno, quando tutte le foglie ormai cadute stanno per essere sepolte dal gelo, un bambino fece un sogno.
Sogna che una grande foglia, portata dal vento, va a posarsi ai suoi piedi.
Non appena vi sale, il vento lo solleva in alto portandolo su nel cielo. Su, su, sempre più su, mentre le case e gli alberi spariscono lontano.

Egli non prova paura, anzi, si sente molto felice. Intorno a sé trova un cielo infinito, e più giù, lontano, scopre l'immensità del mare, la maestosità delle catene montane coperte di neve come zucchero filat

Uno spettacolo stupendo, meraviglioso.
Ma ecco che il vento all'improvviso lo fa avvicinare alla terra, dove un forte rumore lo accoglie: bum, bam, tarata-ta-ta e bagliori accecanti lo avvolgono, mentre vede la gente correre di qua e di là e bambini come lui piangere, correre, cadere e case crollare seppellendo sotto di sé ogni cosa. Il vento lo strappa da quel tremendo spettacolo portandolo lontano.

Ma ancora guerra, guerra e ancora guerra.

Arriva, infine, in un luogo dove tanti bambini dalle grosse pance e lunghe braccia e gambe esili piangono sconsolati, invocando un po' di cibo; ma nessuno, intorno a loro sembra avere qualcosa da dare.
Mentre pensa con tristezza alle tante volte che ha sciupato le cose buone di casa sua, il vento lo porta lontano, dove vede altri bambini che tremano dal freddo senza poter avere nulla che li possa coprire. 

All'improvviso, si trova su di un grande palazzo, dove persone giunte da tutto il mondo si incontrano per discutere della pace e della guerra. All'orizzonte vede un grande fiume che, con i suoi flutti, sembra dirigersi verso il pa1azzo; ma come quello si avvicina, scopre che non di acqua si tratta, ma di tanti bambini. 

Bambini che arrivano da tutte le parti del mondo: chi ha la pelle nera, chi gialla, chi rossa e chi bianca e tutti sembrano volersi bene ed essere amici. Ognuno regge qualcosa. 

Qualcuno porta dei cartelli sui quali sta scritto: • "ogni bambino deve avere qualcuno che lo ami e lo protegga" • "ogni bambino deve avere la pace" • "ogni bambino deve avere del cibo" • "ogni bambino deve avere cielo ed acqua puri" • "ogni bambino deve avere del verde in cui giocare" • "ogni bambino deve avere una scuola dove è bello imparare" e tanti altri ancora. 

Ed ecco che i bambini, arrivati al palazzo, vi depositano sopra ciò che hanno. La gente che stava a discutere, a discutere, di pace e di guerra, corre fuori a vedere cosa stia succedendo. 

Ben presto il fiume dei bambini si trasforma in un mare e ogni persona di quel palazzo sembra riconoscervi i propri figli.
É come una illuminazione! 

Tutti ritornano ai propri paesi per tentare di costruire al più presto ciò che viene loro richiesto dai bambini. Il palazzo, intanto, sta per essere interamente coperto dalle innumerevoli cose depositatevi dai bambini. All'improvviso, quel palazzo crolla e tutti quegli oggetti volano lontano, lontano, in tutto il mondo. 

Cosicché, dove c'era la guerra ritorna la pace; chi era senza casa ora ha una casa; chi non aveva cibo ora ha cibo; chi aveva freddo ora ha di che coprirsi.
Come per incanto, un altro palazzo più bello sorge al posto di quello crollato con i muri scolpiti dalle richieste dei bambini. Ritornano, in quel palazzo, le persone da tutto il mondo per incontrarsi e non più solamente per discutere, ma ora anche per fare. 

All'improvviso, un bellissimo arcobaleno si forma e lo circonda e i suoi splendenti colori ricordano a tutto il mondo i "Diritti del Bambino". 

Il bambino si desta dal sogno e trova, accanto a sé, una foglia.

Canzone "Il sogno di un bambino" 

Prima Strofa
 Va il bambino sulla sua foglia
 Va dove il vento lo porterà
 Vede un mondo che piange che crolla
 Chissà mai se finirà. 

Ritornello
 Vola bambino nel ciel turchino
 Se il tuo sogno si avvererà
 Tutti i bambini di questo mondo
 Avranno pace e felicità. 

Seconda Strofa
 Ma i bambini lo salveranno
 Son la speranza dell'umanità
 E tutti insieme gli ridaranno
 Gioia e pace e prosperità. 

Ritornello Vola bambino ....